Dopo il lockdown, la casa torna ad avere valore: cosa cambierà nel mercato immobiliare

Le restrizioni per allontanarsi dalle proprie abitazioni, e tornare lentamente ad una parziale normalità, si stanno allentando, e a partire dal 4 maggio, molte persone lasceranno le loro case per raggiungere luoghi di lavoro o familiari.
Per 50 giorni le abitazioni sono rimaste il rifugio all'interno delle quali proteggersi, e dove riscoprire nuovi spazi da vivere. Durante il lockdown la casa ha assunto un valore diverso, riscoprendo il confort necessario nel luogo che ci accoglieva solamente alla sera, al ritorno dal lavoro, mentre ora si rivela scenario principale delle nostre attività quotidiane.

Come sta cambiando la percezione della casa?

Trascorrere la quarantena all'interno di un piccolo alloggio o di una villetta con giardino è molto diverso. La pandemia ha portato le persone a farsi numerose domande sulla qualità della propria casa: avrò in futuro necessità di una casa più grande? Quanto sarà importante avere superfici esterne, come terrazzi e giardini? I bambini avranno bisogno di spazi maggiori? Sarà necessaria una stanza da adibire ad ufficio per il lavoro a distanza?
Nel mercato immobiliare in riapertura, quindi, la domanda non mancherà, ma cambieranno le caratteristiche più ricercate. Anche nel centro delle cittadine si prediligeranno le metrature importanti e più funzionali ad essere vissute h24.
 

Il dopo-Covid punta al risparmio energetico

Un dato interessante riguarda la qualità dell'immobile ricercato.
«L'efficienza energetica sembra affermarsi come un elemento sempre più indispensabile per l'offerta immobiliare, almeno per alcuni segmenti di mercato - commenta il vic presidente dell'Istituto per la Competitività Franco D'Amore. - Tuttavia su questa dinamica sostanzialmente positiva non possiamo sottacere le preoccupanti incognite gettate dal mutato orizzonte a causa della pandemia di Covid-19. Molto dipenderà dalla durata e dell'intensità delle misure restrittive adottate e dagli strumenti messi in campo per l'uscita dall' inevitabile crisi economica che si è innescata»

Secondo Alessandro Federici, responsabile Enea del monitoraggio delle politiche per l'efficienza energetica: «Un cambiamento comportamentale da parte degli utenti finali rappresenta infatti un requisito imprescindibile per aggredire l'enorme potenziale di risparmio energetico rappresentato dagli immobili da ristrutturare. Sarà quindi necessario porre ancora più attenzione in futuro a queste complesse dinamiche, supportate e favorite da adeguati strumenti di policy e meccanismi di incentivazione. Il tutto per orientare sempre più la domanda verso interventi di ristrutturazione profonda degli edifici condominiali, a cui fanno riferimento molte delle abitazioni ricadenti nelle zone semiperiferiche, periferiche e di estrema periferia che abbiamo visto avere performance energetiche ancora particolarmente scadenti».