Quella piccola valle d'oro

Una realtà lunga 24 km, incastonata tra le valli Maira e Stura, senza arrivare a lambire il confine francese, la valle Grana rappresenta un piccolo gioiello di archittettura tipica e paesaggi mozzafiato.

La Valle Grana è una terra di antica frequentazione di popolazioni.
I primi insediamenti in Valle Grana si attestano dall’età del Bronzo, per poi passare, alla formazione delle etnie pre-romane,i "Liguri Montani" nell’Età del Ferro.
Questi territori furono poi conquistati e occupati da contingenti degli eserciti imperiali dell'epoca di Ottaviano Augusto. Alla presenza delle truppe regolari romane in zona è legata la tradizione del martirio di San Magno, ucciso, secondo un'antica leggenda, nella zona di Chiappi di Castelmagno; la memoria del milite della legione Tebea rimane nell'omonimo santuario, venerato in quanto protettore del bestiame e dei pascoli, principali fonti di sostentamento delle popolazioni locali.

Importante è anche l’insediamento realizzato dai Romani in bassa valle presso la Frazione San Lorenzo di Caraglio.
Nel secolo X la valle passò sotto il dominio dei Marchesi di Saluzzo e vi rimase fino all'inizio del XIV secolo.

Sul finire del XIV sec. l'intero territorio cuneese entrò a far parte dello Stato Sabaudo per poi uscirne ad opera del marchese Ludovico II di Saluzzo che, alleatosi con i Francesi, nel 1457 riconquistò la valle.
Nella seconda metà del secolo XVI Caraglio e la Valle Grana sono ricordati tra i principali centri di diffusione della dottrina riformista, energicamente stroncata dai decreti dei duchi di Savoia con arresti, confische e roghi.
Nei 1538, con la morte dell'ultimo erede del Marchesato di Saluzzo, Gabriele, nelle carceri di Pinerolo, il territorio venne annesso alla Francia. Il trattato di Lione del 1601 sancirà ufficialmente l'incorporazione del Marchesato di Saluzzo al Ducato di Savoia e segnerà il primo passo verso l'unificazione politica del Piemonte.
Alla fine del XVIII secolo la valle torna sotto il dominio francese ad opera di Napoleone e vi rimane fino al Congresso di Vienna (1815), che restituirà ai Savoia i territori perduti.
Da questo momento la valle segue le vicende storiche del Regno sabaudo fino alla costituzione dello Stato Italiano.

Momento importante della storia della Valle Grana è il periodo della Resistenza partigiana poiché si svilupparono alcune bande partigiane costituitesi dopo l’8 settembre 1943 a seguito della firma dell’armistizio da parte dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale ma sancendo l’inizio dell’occupazione Nazi-fascista, che si conclude con la Liberazione  il 25 aprile 1945.