Piastres e la leggenda del povero , dell’angelo e del villaggio maledetto.

In alcuni vecchi testi di storia popolare locale e anche oralmente ,si narrava di un’antica leggenda relativa a un fatto accaduto nella notte dei tempi in quel di Castelmagno.
In una località denominata Piastres nei pressi di Chiappi, sulla ripida china del monte Chastlar, vegetava una grande e fitta pineta dove ai suoi piedi si distendevano morbidi prati percorsi da un fresco rio. In quel luogo c’erano delle case abitate da una comunità di persone che vivevano avvolti da un’atmosfera serena e felice . Un giorno , arrivò lì , un vecchietto molto denutrito, coperto di stracci , dal viso scavato e patito e dagli occhi sofferenti e lacrimosi. Era la miseria in persona. Percorreva il sentiero tra le case chiedendo la carità . Passava di casolare in casolare fermandosi e sedendosi , ansimante , sui scalini di pietra . Allungava la mano scheletrica elemosinando un poco di cibo. Ma gli abitanti di quel felice posto non gli diedero ascolto .Anzi ,qualcuno lo scherniva pure con tremende parole . Persino i ragazzini ,che incuriositi lo seguivano, non lo aiutarono.
Il vecchietto , allora,a gran fatica si allontanò da quel luogo e voltandosi lo maledì. In quel medesimo istante il cielo si oscurò e accompagnato da terribili lampi e tuoni , discese l’angelo distruttore che con una grande mazza colpì violentemente una grande roccia che sovrastava l’ameno villaggio. Le rocce sgretolate dal violentissimo colpo e la tanta acqua prodotta dal tremendo temporale che si era scatenato , si miscelarono e provocarono un’immensa colata di fango che travolse, dapprima, la pineta e poi, inesorabilmente, il villaggio che sparì completamente in un tetro e melmoso sudario di morte e distruzione. Quando la catastrofe finì lo spettacolo fu raccapricciante. Quello che era un felice posto pieno di vita , per ingordigia e menefreghismo , diventò un luogo intriso di triste desolazione.Ancora adesso si vede l’immensa e sterile pietraia che copre i resti di quella che fu un felice ,ridente e rigoglioso luogo di vita.

Luciano Alciati