Bando Borgate 2025 - Un'opportunità da cogliere.

Il futuro delle borgate alpine: dal rischio abbandono alla rinascita possibile

Le borgate alpine sono il cuore silenzioso delle nostre montagne. Piccoli nuclei di case in pietra, spesso abbandonati nel corso degli ultimi decenni a causa dello spopolamento e della mancanza di servizi, oggi rappresentano al tempo stesso una sfida e un’opportunità.

Negli anni, migliaia di famiglie hanno lasciato i versanti montani per trasferirsi in città o in pianura. Il risultato è un patrimonio edilizio e paesaggistico unico, ma fragile, che rischia di andare perduto. Allo stesso tempo, però, crescono i segnali di interesse per un ritorno alla montagna: nuove generazioni di abitanti, turisti attenti alla sostenibilità, e politiche regionali dedicate.

Il sostegno della Regione Piemonte

Con il Bando Borgate 2025, la Regione Piemonte ha stanziato risorse importanti per il recupero delle infrastrutture di base nei nuclei abitativi montani: reti elettriche, illuminazione, sistemi di connessione telematica. I contributi coprono fino al 90% delle spese, con un massimo di 500.000 euro per progetto.

Non si tratta di interventi isolati: negli ultimi anni, grazie a fondi simili, oltre 5 milioni di euro sono stati destinati a borgate come Alagna Valsesia, Sampeyre, Celle Macra, Montemale, San Giorgio Scarampi, Montaldo di Mondovì, Cesana Torinese e Sestriere. Un segnale che l’attenzione verso la montagna non è episodica, ma parte di una strategia di lungo periodo.

Rigenerare senza snaturare

Il recupero delle borgate non significa trasformarle in luoghi artificiali, ma restituire vita rispettando architettura, paesaggio e vocazioni originarie.
Gli esperti sottolineano la necessità di:

  • valutare attentamente la morfologia del territorio e le condizioni ambientali;

  • censire lo stato degli edifici, distinguendo quelli recuperabili da quelli compromessi;

  • definire nuove funzioni compatibili: ospitalità diffusa, residenza, spazi per attività artigiane o agricole, coworking rurale.

Un esempio concreto è quello del “muratore di valle”, figura professionale che unisce tecniche tradizionali e conoscenze moderne per restauri sostenibili. Un modello che rafforza le competenze locali e crea lavoro in loco.

Opportunità e prospettive

Rigenerare una borgata significa molto più che ristrutturare edifici:

  • contrastare lo spopolamento e riportare comunità nei territori;

  • aumentare il valore immobiliare con immobili unici, legati a storia e paesaggio;

  • creare nuove economie locali, dal turismo esperienziale all’agricoltura di montagna;

  • rafforzare la resilienza contro frane, alluvioni e degrado ambientale.

Le difficoltà non mancano: costi elevati, tempi lunghi, necessità di coordinamento tra enti. Ma le borgate rappresentano un patrimonio identitario che merita di essere preservato.