C’era una volta una montagna altissima che si stagliava nel cielo affondando la sua cima nelle bianche nuvole.
Ai piedi della montagna pascolavano tante candide pecorelle, ma stava arrivando l’inverno e l’erba era diventata secca e insipida. Le pecorelle avevano fame ma non trovavano più nulla da mangiare. Una di loro, la più furbetta, guardò la montagna e pensò che forse lassù sulle alte cime, nascosti dalle candide nuvole, ci fossero tanti pascoli di erba verde e succulenta. E decise di salire su per le rocce per arrivare fino alle nuvole. Le altre pecorelle le andarono dietro, animate dalla speranza. Salirono per giorni e giorni, senza fermarsi mai incuranti della fame che attanagliava il loro stomaco e della sete che rendeva asciutta la loro bocca.
Finalmente raggiunsero le nuvole e le leccarono per placare l’arsura. Rinfrancate dalle goccioline d’acqua andarono ancora avanti con la speranza di trovare verdi prati d’erba. E cammina cammina ad un tratto videro campi sterminati con tante erbe aromatiche e gustose. Affamate si gettarono su di esse e le brucarono con ingordigia. Mentre mangiavano arrivarono i folletti delle montagne, dispettosi e astuti. I folletti si avvicinarono alle pecore e strapparono dal loro mantello tanti riccioli di candida lana per lanciarli in alto, nel cielo. Si divertivano un mondo a vederli cadere volteggiando nell’aria, lievi e leggeri.
I riccioli di lana attraversarono le nuvole e si coprirono di goccioline d’acqua che brillavano come tante gemme. Ma le goccioline d’acqua appesantirono i fiocchi di lana che caddero ancora più giù fino ad arrivare alla terra. Cadendo volteggiavano lievi e bianchi e si adagiavano sui prati brulli ricoprendoli di un manto bianco e lucente. Si poggiavano sui tetti delle case, sui rami degli alberi e sui cespugli. Tutto il mondo venne avvolto dal bianco silenzio, era nata la neve.
(fonte: passionemontagna.it)